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Terremoto in Abruzzo, tre anni dopo l’impegno continua…

Auto Caritas Sardegna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 aprile 2009 – 6 aprile 2012. Sono trascorsi tre anni dal terribile terremoto che ha devastato diverse località dell’Abruzzo, compreso il suo capoluogo, l’Aquila. Erano le tre e mezza del mattino quando una scossa di magnitudo 5,9 (scala Richter) provocò morte e distruzione. Persero la vita più di 300 persone (oltre 1.600 i feriti).

La Caritas Italiana si attivò da subito per coordinare gli interventi delle Caritas diocesane desiderose di offrire un conributo alle popolazioni colpite dal sisma, anche attraverso l’apporto (di risorse umane, strumentali e finanziarie) offerto da diverse Delegazioni regionali Caritas.

Le Caritas diocesane della Sardegna e quelle della Liguria hanno operato in proficua sinergia durante questi anni, attraverso le due Delegazioni regionali, sia con l’invio di risorse finanziarie sia attraverso la presenza stabile di propri operatori. Sono stati realizzati anche dei gemellaggi con la comunità di Barisciano, dove una nostra operatrice (Fabia Congia) ha condiviso sofferenze e speranze con la popolazione locale.

Leggi qui la testimonianza degli scout di una diocesi sarda in visita a Barisciano

L’intervento di Caritas Italiana

In base alla lettura del territorio e dei bisogni della popolazione, Caritas Italiana, in stretto accordo con la Chiesa Aquilana, ha definito le linee di sviluppo dell’intervento nei tempi lunghi:
• Emergenza e primo aiuto: tende comunitarie, materiali di prima emergenza, generi alimentari, sostegno alla popolazione…
• Accompagnamento della popolazione: presenza di volontari, attività di ascolto, animazione delle comunità, rilevazione dei bisogni…
• Ricostruzione: centri di comunità, scuole, servizi sociali e caritativi, alloggi per anziani e studenti…
• Riabilitazione socio-economica: progettazione sociale, sostegno al reddito, ripristino realtà produttive…

Attualmente sono già stati impegnati oltre 31.500.000 euro, per le seguenti attività:
• più di 1.300.000 euro per emergenza e primo aiuto

• più di 900.000 euro per progetti sociali

• oltre 29.300.000 euro per interventi di ricostruzione.

La restante somma sarà investita in interventi socio-pastorali e di costruzione di nuove strutture, secondo gli attuali bisogni della popolazione.

 

I progetti

Direttamente, o attraverso le 16 Delegazioni regionali, Caritas Italiana ha cercato di rispondere ai bisogni della popolazione, attraverso:
• interventi di prima emergenza;
• azioni di prossimità e sostegno diretto (in particolare ad anziani, persone sole, ammalati. .. );
• la realizzazione di 18 Centri di comunità (10 completati, 1 in corso, 7 in istruttoria)
• la realizzazione di 4 scuole per l’infanzia e primarie donate ai Comuni (3 completate, una in corso);
• la realizzazione di 2 strutture di edilizia sociale ed abitativa per anziani, donne sole con figli (una completata ed una in corso di realizzazione)

• l’implementazione di 10 servizi sociali e caritativi: centri di ascolto e accoglienza, servizi per minori, servizi per indigenti (7 realizzati, 3 in istruttoria) ;
• il consolidamento ed il ripristino funzionale di 5 strutture parrocchiali per attività sociali e comunitarie;
• numerosi progetti di animazione e aggregazione rivolti in particolare ai bambini, preadolescenti e giovani;
• molteplici progetti sociali a favore delle persone in situazione di grave emarginazione, immigrati, giovani, sostegno al reddito …;
• iniziative di scambio e accompagnamento tra comunità cristiane e Chiese sorelle.

In particolare, la Cei ha contribuito direttamente alla realizzazione di una struttura nella quale hanno sede gli uffici della Curia diocesana, l’archivio, il magazzino dei beni artistici… e di una Casa della carità a Pozza di Preturo.

Significativa è stata anche la solidarietà della rete internazionale con più di 60 Caritas estere che stanno contribuendo alla ricostruzione.

L’impegno prioritario riguarda tuttora prossimità, accompagnamento e interventi di costruzione di nuove strutture e ricostruzione del tessuto sociale.