A ridosso della 48ª Settimana Sociale dei Cattolici italiani, che si svolgerà a Cagliari dal 26 al 28 ottobre prossimi, sul tema “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”, Caritas Italiana pubblica il suo 30° Dossier con Dati e Testimonianze (DDT) dal titolo “Per un lavoro dignitoso. Bene comune e diritti in Asia e nel mondo”.
Proprio l’Asia, cui è dedicato il focus del DDT, è una delle aree più dinamicamente protese verso il futuro. Il dinamismo di questo continente è elemento noto, così come sono noti gli elementi contraddittori di tale dinamismo: una veloce crescita economica (proiettata al 5,7% per il 2016 e 2017, contro il 6,3% dell’anno precedente) che convive con fenomeni di sfruttamento, crimine, corruzione. In Asia vive il 60% della popolazione mondiale, un potenziale enorme, cui corrispondono altrettanto enormi problemi e contraddizioni: secondo l’Asian Development Bank, vi sono in Asia almeno 500 milioni di lavoratori disoccupati o sotto-occupati, pari a otto o nove volte l’intera popolazione italiana. E, allo stesso tempo, 122 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni sono costretti a lavorare per la propria sopravvivenza.
Ma se oggi cambiano le condizioni in cui il lavoro si sviluppa, i suoi vincoli, le sue prospettive, una cosa, però, non può cambiare: il rispetto della dignità umana e l’orientamento al bene comune. È fondamentale cogliere la sfida di standard minimi di lavoro per tutte le donne e gli uomini del pianeta, in particolare lottando contro le schiavitù moderne. Che non sono fenomeni del passato ma realtà ancora diffuse: quasi 25 milioni di persone nel mondo vivono attualmente una condizione di lavoro forzato.
Sono così cinque le sfide a cui occorre rispondere in Asia, ma anche nel resto del mondo, per percorrere la strada dei diritti e della dignità: la sicurezza e le condizioni del lavoro; i salari troppo bassi; il lavoro minorile; i fenomeni di acquisizione ed espropriazione delle terre; la disparità di trattamento tra uomini e donne.
Un lavoro decente richiede adeguate politiche pubbliche: serve una responsabilità diffusa per una iniziativa privata rispettosa delle persone, ma anche un quadro normativo e iniziative pubbliche che tutelino efficacemente i diritti, soprattutto dei più deboli. Per un “lavoro degno” è necessario assumere la responsabilità di un percorso che superi le tensioni tra la realizzazione del diritto dei lavoratori, dell’impresa e del “bene comune”.
Il DDT si aggiunge ai 29 già pubblicati da Caritas Italiana a partire dal 2015, tutti disponibili on-line.
(fonte: www.caritas.it)