In perfetta conformità con il “prendersi cura di chi si prende cura” – tema ricorrente del Piano Integrato di Formazione in Caritas – ha avuto luogo lo scorso 14 dicembre la Giornata di Spiritualità Diocesana per operatori e volontari di Caritas parrocchiali riuniti presso la sede di Ozieri per “un insostituibile momento di confronto, aggregazione, incoraggiamento reciproco tra tutti i referenti sparsi nel territorio, che si spendono generosamente in soccorso dei poveri”.
L’imminenza del Natale ha dato il titolo alla mattinata dei lavori su “Un Avvento di Fraternità”, inaugurati con la recita dell’Ora Media e sviluppati sulla meditazione del Vicario Generale don Guido Marrosu, attraverso le due linee programmatiche predefinite del “Fermarsi ad ascoltare la Parola di Dio, per riscoprire le ragioni della fedeltà all’impegno battesimale” e dell’ “Avviare iniziative di autentica solidarietà in favore dei poveri nella propria parrocchia”, che hanno conferito una nuova attendibilità al pluricitato capitolo 25 del Vangelo di Matteo, oggetto della riflessione.
«Se l’Avvento del Signore è un fatto fondato sulla Parola di Dio – ha esordito don Guido – questa venuta ci coglierà nella realtà in cui siamo, da cui non possiamo fuggire in attesa che Lui arrivi»: per questo la nota pagina evangelica non è un semplice invito alla carità, ma un appello a farsi presenza, portando nel mondo quello stesso Amore che Cristo ha donato senza riserve, e che i poveri aspettano ancor prima di qualsiasi intervento di assistenza materiale.
«È per questo che si rende necessario uno spazio per la preghiera comunitaria – ha proseguito il Direttore della Caritas Diocesana, don Mario Curzu – per riscoprire il senso del nostro servizio, e di quanto ci distingue dalle altre pur nobili e generose realtà caritative del volontariato», indicando la contemplazione ed il servizio quali dimensioni essenziali e complementari che ogni referente, operatore o volontario deve necessariamente incarnare nel suo agire.
Con la consegna di una scheda “per la riflessione e la provocazione” tutti i partecipanti sono poi stati invitati ad approfondire tali premesse nei rispettivi presidi locali, attraverso l’analisi di alcune stringenti domande e la disamina della Carta Pastorale “Lo riconobbero nello spezzare il Pane” – suggerita anche dalla Segreteria nazionale per la sua sorprendente attualità in preparazione del primo 50° di Caritas Italiana – per provare a rileggere le sfide contemporanee alla luce di un mandato ecclesiale che fin dal 1971 richiede una testimonianza capace di guardare agli ultimi in forme consone ai tempi e ai bisogni.
A cura di Viviana Tilocca