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Ozieri, i poveri come risorsa al centro del Convegno diocesano promosso dalla Caritas

“Non un convegno nel senso classico del termine, ma un convenire in stile sinodale in cui sono coinvolti comunità, gruppi, realtà che operano nel sociale, ogni battezzato e uomo di buona volontà che investa anche nell’ambito civile” : è con queste parole di don Mario Curzu, Direttore della Caritas di Ozieri, che è possibile riassumere il significato del Convegno Diocesano promosso dalla Caritas nell’ambito delle iniziative per la celebrazione della 1°Giornata Mondiale dei Poveri.

Nella sala Convegni San Francesco infatti hanno trovato spazio numerosi amministratori del territorio – primo tra tutti il Sindaco Murgia che ha inaugurato i lavori – rappresentanti di Associazioni e del Terzo Settore, Assistenti sociali e privati cittadini per discutere di poveri, “non come problema ma come risorsa” quasi fosse una provocazione, in un momento storico che dal 2008 in poi cita la condizione degli indigenti soltanto in merito alle misure per il suo contrasto.

Invertendo questa tendenza, tra le autorevoli voci fuori dal coro quella di Raffaele Callia, Direttore della Caritas di Iglesias e Responsabile del Servizio Studi e Ricerche della Caritas regionale, che di “eradicazione della povertà” ha parlato come un obiettivo possibile, in perfetta sintonia con il messaggio del Papa, facendo appello ad una lettura dei dati in senso veramente politico, chiamando cioè in causa non soltanto le istituzioni ma anche le comunità e l’impegno personale di ogni cittadino. Con la puntuale presentazione del report su “I mille volti delle povertà e dei poveri, dall’esperienza delle Caritas della Sardegna” Callia ha infatti fornito un’analisi di contesto e non meramente statistica su un “fenomeno multidimensionale” fotografato in Sardegna nel corso del 2016 dall’osservatorio privilegiato dei Centri di Ascolto, che ha messo in evidenza una lieve diminuzione della povertà relativa insieme ad un aumento significativo del disagio nei giovani, che rischiano oggi di diventare i nuovi poveri. “Sono le vite concrete delle persone – ha affermato – e non solo i numeri, a guidare un serio discernimento per l’assunzione di una responsabilità che sappia ridare speranza ai sardi restituendo loro dignità”: una consapevolezza condivisa anche da Tonino Becciu, Presidente della SPES (che da anni lavora per l’inserimento lavorativo dei soggetti ai margini) e dalle Operatrici sociali dei comuni di Ozieri, Bottidda ed Ittireddu, che in una sintesi a 3 voci hanno descritto gli interventi di contrasto, rispettivamente, a livello nazionale, regionale e locale concludendo che la povertà diventa ricchezza “se genera comunità che responsabilmente si prendono cura dell’altro, restituendo un volto più umano ai processi sociali”.

Nel dibattito, anche il contributo del Consigliere Regionale Daniele Cocco, tra i firmatari del REIS e fautori di una “urgenza indifferibile di collaborazione tra Caritas e Amministratori”, a cui è seguita la conclusione del Vescovo Melis, che ha invocato “un ascolto fedele alla soglia dei poveri e un’attenzione costante ai giovani” cui urge consegnare un futuro da costruire piuttosto che un presente scoraggiante e privo di prospettive.

Viviana Tilocca