La Diocesi di Tempio-Ampurias ha scritto ieri una nuova pagina della sua storia religiosa e sociale; con una solenne cerimonia e la celebrazione della prima messa, presieduta da S.E. mons. Sebastiano Sanguinetti, in una chiesa gremita, è stata infatti inaugurata nella tarda mattinata, presso Tannaule, (vicino al nuovo ospedale), la nuova chiesa di San Michele Arcangelo.
Il complesso è destinato a diventare il centro propulsore di vita cristiana per la comunità olbiese e soprattutto per le oltre 7000 anime che popolano il quartiere. Essa rappresenta un’occasione preziosa anche per altri rioni che essa andrà ad abbracciare, quali, Isticadeddu, Pasana, Putzolu, Sant’Antonio e una parte di zona Baratta, toccati pesantemente dalle precedenti alluvioni, sofferenti e carenti di servizi, che potranno contare su una struttura utile, preziosa, religiosa e sociale. Il nuovo complesso parrocchiale sarà infatti polifunzionale e diventerà un fiore all’occhiello, andando a comprendere il centro Caritas, l’oratorio, i centri sportivi e ricreativi che verranno messi in relazione, dialogando con il resto della città e del territorio, arricchendolo. A quasi tre anni dalla posa della prima pietra su un’area di terreno di 2500 mq donata dal Comune di Olbia, con la spesa complessiva di 2 milioni e mezzo di euro, grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana, i fondi 8 per mille, i finanziamenti della Diocesi e della parrocchia è stato possibile concretizzare questo progetto, complesso, sotto il profilo sia economico che organizzativo.
Un importante obiettivo raggiunto, nel contesto dell’ampio progetto pastorale “denominato Città di Olbia”, che grazie al Vescovo e condiviso da tutta la comunità diocesana, prevedeva la realizzazione di cinque nuove parrocchie ad Olbia, quattro delle quali già operative, tra cui: S. Michele Arcangelo, San Ponziano, S. Ignazio dal Laconi e N.S. del Mare a Pittulongu, mentre per quella di S. Nicola, verranno presto avviati i lavori. Una risposta della diocesi a una popolazione in continua crescita, un luogo di culto quello di San Michele Arcangelo, con profonde radici sarde, che riprende gli elementi architettonici originari della Chiesa tradizionale antica.
Progettata e realizzata in maniera puntuale e meticolosa dagli abili architetti Enzo Satta e Fabrizio Vinditti, affiancati dall’ufficio liturgico diocesano guidato da Don Raimondo Satta, e affidata ai lavori dell’impresa nuorese “Santoni”, la chiesa è visibile già in lontananza, dove si possono ammirare l’imponente facciata dalle mura bianche e avvolgenti, alta 12 m, e in risalto il campanile, alto 22 m. Gli interni sono stati realizzati con materiali isolani pregiati, quali la trachite di Benetutti e il marmo di Orosei; non passano inosservati i colori caldi delle parti metalliche dei portali realizzati in bronzo e legno.
Sarà il parroco Don Theron Casula, scelto dal Vescovo, a guidare la parrocchia, (che verrà consacrata in autunno), in un percorso di continua crescita, creando incontro e prossimità, ponendosi al servizio delle persone del territorio, per annunciare la parola, celebrare l’eucarestia e testimoniare la carità. Un importante tassello del progetto pastorale in vista del raggiungimento di obiettivi fondamentali: “uscire”, “abitare”, “educare” “trasfigurare”, come ha sottolineato nell’omelia Mons. Sebastiano Sanguinetti, il quale ha affermato che: “Questa prima domenica di Quaresima sarà scritta a caratteri cubitali nella storia di questa giovane comunità parrocchiale di S. Michele Arcangelo con il suo parroco don Theron Casula, ma anche di tutta la Città di Olbia e della Diocesi. La comunità ha finalmente la sua casa. O meglio in questa casa del Signore e nei locali pastorali annessi la comunità avrà un luogo stabile, accogliente e bello dove incontrare il Signore, sperimentare la sua misericordia e il suo perdono, dove condividere con i fratelli e sorelle di fede la gioia dell’incontro e della crescita nella fede e nell’amore fraterno, ma dove coltivare anche la passione dell’andare, dell’uscire per le strade dei rioni e della città per portarvi la luce del Vangelo e della prossimità di Dio ad ogni condizione umana. Giorno tanto atteso, però non come punto di arrivo, bensì come punto di partenza di una comunità che da cinque anni è venuta formandosi e che ancor più troverà in questo luogo motivi più forti per rinsaldare legami, comune impegno e responsabilità ecclesiale”.
Momenti emozionanti vissuti alla una chiesa che seppur ampia, faticava a contenere la grande folla di fedeli; numerosi i sacerdoti, i religiosi e le religiose, accorsi dai paesi limitrofi, il sindaco di Olbia, Giovanni Giovanelli, esponenti politici locali e non, autorità civili e militari, i cori “su Nugoresu” di Nuoro, ” Sos Astores di Golfo Aranci”, “Lorenzo Perosi Di Olbia”, che hanno animato la santa messa e assistito alla cerimonia con commozione, insieme alle varie associazioni di volontariato e di tutta la comunità olbiese. Un segnale di speranza dunque, con l’auspicio che attorno a questo complesso, si costruisca una comunità cristiana rinnovata nella fede, capace di dare segni concreti di accoglienza e di misericordia, capace di raggiungere le periferie.
A cura di Antonella Sedda, servizio comunicazione Caritas Tempio- Ampurias