La formazione è un campo d’azione strategico e necessario rispetto all’adempimento del mandato della Caritas. L’articolo uno dello statuto, quello che definisce la natura di organismo pastorale della Caritas, determina la sua prevalente funzione pedagogica. Papa Paolo VI, al I Convegno nazionale delle Caritas diocesane (1972), ha esplicitato questa peculiarità dicendo: «Al di sopra dell’aspetto puramente materiale della vostra attività, deve emergere la sua prevalente funzione pedagogica».
Papa Benedetto XVI (Deus Caritas Est, 2005, n. 31) ha arricchito i contorni di questa funzione educativa dando preziose indicazioni per la formazione degli operatori Caritas: “Quanti operano nelle Istituzioni caritative della Chiesa devono distinguersi per il fatto che non si limitano ad eseguire in modo abile la cosa conveniente al momento, ma si dedicano all’altro con le attenzioni suggerite dal cuore, in modo che questi sperimenti la loro ricchezza di umanità. Perciò, oltre alla preparazione professionale, a tali operatori è necessaria anche, e soprattutto, la «formazione del cuore»”.
Gli orientamenti della formazione in Caritas
Queste attenzioni vengono declinate attraverso due orientamenti di fondo:
– la scelta della cura delle relazioni – intraecclesiali, familiari e sociali – quale “terreno di coltura” in cui sviluppare i processi di animazione;
– la scelta di puntare sulla formazione di animatori pastorali Caritas intesi come figure che, partendo da qualsiasi ambito di presenza ed impegno (Centro di ascolto, Servizio civile, Laboratorio di promozione e accompagnamento delle Caritas parrocchiali, Opera segno, Centro di accoglienza, …) siano capaci di utilizzarlo a mo’ di leva, di grimaldello per la prioritaria finalità che è quella di animare al senso della carità la comunità e il territorio.
(tratto da Caritas Italiana, “Strumenti per la progettazione della formazione specifica regionale delle Caritas diocesane”, 2009)
Per ulteriori informazioni
Mirko Casu (formazione@caritassardegna.it)