NEWS IN PRIMO PIANO/Archivio

Emergenza covid-19, nella Diocesi di Alghero-Bosa una rete solidale per ridare speranza

In questo periodo di emergenza, anche la Caritas diocesana di Alghero-Bosa, così come le altre Caritas sarde, ha riorganizzato la sua attività per continuare a garantire l’impegno a favore dei bisognosi. La Mensa Caritas ha rimodulato il suo servizio, nel pieno rispetto delle normative, continuando a preparare pasti da asporto e pacchi viveri, in rete con le Caritas parrocchiali; inoltre, si garantisce la consegna di buoni pasto per i più bisognosi e la spesa a domicilio per le persone sole e anziane.

Si lavora in piena sinergia con le istituzioni locali: lo scorso 17 marzo è stato siglato un protocollo di intesa tra il Comune e la Diocesi finalizzato a portare avanti un intervento congiunto per tutta la durata dell’emergenza: «Il compito della Caritas, incaricata dalla Diocesi – spiega il direttore Franco Deiana – è quello di creare una rete di collaborazione e coordinare gli interventi con le associazioni di volontariato del territorio, facilitare lo scambio dei dati relativi ai bisogni emergenti, monitorare, valutare e trovare risposte agli stessi bisogni in sinergia con il Comune». Nello specifico «è in corso il reperimento e lo stoccaggio nella sede della Caritas locale di beni alimentari e di prima necessità da distribuire alle persone in situazione di bisogno, sia in modo diretto, sia grazie alla rete con le Caritas parrocchiali e le varie realtà di volontariato impegnate nel territorio diocesano, in modo da garantire una distribuzione equa di concerto con i servizi sociali». Sempre nell’ambito della collaborazione con il Comune, quest’ultimo ha incaricato la Caritas diocesana della consegna a domicilio dei buoni spesa destinati alle persone in difficoltà che ne hanno fatto domanda allo stesso Comune.

Dallo scorso sabato, anche nella Diocesi algherese è attiva l’iniziativa #UNITIESOLIDALI e #ANDRÀTUTTOBENE promossa da Supermercati di Sardegna e dalla Caritas regionale: nei punti vendita aderenti, i cittadini che lo desiderano possono fare una spesa solidale e responsabile per le persone più bisognose. Anche altri supermercati impegnati nella cosiddetta “spesa in sospeso” con la collaborazione della Protezione civile, stanno consegnando alla Caritas pacchi viveri da donare alle persone in difficoltà. Insieme alla sofferenza cresce anche la solidarietà: «Tanti nuovi volontari, moltissimi giovani, hanno risposto al nostro appello – spiega il direttore Caritas -. Senza dimenticare la grande generosità di privati e aziende che con le loro donazioni stanno sostenendo il nostro impegno».

Inoltre, la Diocesi ha messo a disposizione i suoi tre centri pastorali per ospitare infermieri e medici e persone in quarantena: il Centro pastorale Pier Giorgio Frassati (10 posti), il Centro Pastorale Luigi M. Conforti (10 posti) e il Centro Pastorale-ex Seminario Diocesano (3 posti).

La Caritas continua a garantire anche il sostegno allo studio ai ragazzi in difficoltà via skype e attraverso gli altri strumenti di comunicazione. Si continua anche con l’ascolto telefonico, grazie all’attivazione di una linea apposita (tel. 079988068 dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle 12): gli operatori ascoltano le persone in difficoltà, registrano ogni chiamata e compilano un format sulle richieste di sostegno avanzate.

Inoltre, è stato creato un sito web https://covid.caritasalgherobosa.it nel quale, oltre alle informazioni utili relative all’emergenza in corso, è possibile compilare un modulo per le richieste di sostegno sia alimentari che economiche; queste ultime possono essere presentate anche attraverso la pagina facebook Caritas diocesana Alghero-Bosa: «Le richieste di aiuto a pochi giorni dall’avvio di questa nuova modalità di ascolto, sono state oltre trecento – aggiunge il direttore – . Registriamo un forte aumento dei bisogni e delle richieste, accompagnato da una grande preoccupazione per il futuro: oltre all’aiuto materiale e al sostegno economico, in questo periodo così difficile, ancora di più cerchiamo di incoraggiare e dare speranza».

Maria Chiara Cugusi