In questo periodo di emergenza, anche nella Diocesi di Oristano continua senza sosta l’attività della Caritas. Quest’ultima, come le altre Caritas sarde, ha riorganizzato i suoi servizi in piena ottemperanza delle norme, per continuare a garantire il sostegno alle persone in difficoltà, nonostante le nuove regole abbiano limitato notevolmente l’apporto dei volontari. È una carità che si mette la mascherina, i guanti, mantiene le distanze, ma non rinuncia alla relazione e all’empatia e non lascia sole le persone fragili che rischiano di subire le conseguenze peggiori di questa emergenza.
«In questo momento, date le restrizioni imposte alla mobilità, la distribuzione dei prodotti di prima necessità avviene previo appuntamento, solo per i residenti in città e nelle frazioni – spiega la direttrice Caritas Giovanna Lai -: circa quindici – venti consegne al giorno nei quattro giorni di apertura. Prepariamo i pacchi dei viveri sufficienti per almeno una settimana, con prodotti freschi che ci dona regolarmente un supermercato e con quelli a lunga conservazione sempre più abbondanti. A ciascuna famiglia distribuiamo inoltre anche un buono spesa da 30,00 o 50,00 euro spendibile presso un supermercato della città. Abbiamo avuto un incremento di richieste da parte di nuovi nuclei familiari che all’improvviso si ritrovano in difficoltà e di altri che da tempo non si rivolgevano più alla Caritas».
Per quanto riguarda l’ascolto, «si è passati dalla forma di dialogo in presenza al colloquio telefonico. Il nostro numero di cellulare 3894792572 è infatti attivo 7 giorni su 7 dalle ore 9 alle 20 per ascolto, informazioni, consulenze, messaggi, conforto. Veniamo contattati da anziani soli, persone ammalate, mamme con figli minori e altre categorie di persone in situazioni di grave disagio: per loro abbiamo iniziato la consegna a domicilio dei pacchi viveri, anche in collaborazione con altre associazioni. Le povertà sommerse emergono e si manifestano realisticamente, le richieste da soddisfare sono sempre in aumento, molte famiglie non possono garantire la propria sopravvivenza ed è forte la preoccupazione per il futuro, nell’incertezza di una situazione sconosciuta dagli esiti imprevedibili».
A fronte di questo notevole aumento di richieste, continua la direttrice Caritas, «va evidenziato un altrettanto notevole e positivo aumento delle donazioni sia in denaro che in beni di prima necessità da parte di tante Istituzioni, imprese, cooperative, commercianti, agricoltori, associazioni, liberi professionisti e privati cittadini che stanno manifestando grande solidarietà nei confronti di chi si trova in difficoltà e fiducia nell’operato della Caritas».
«Oltre alle donazioni di prodotti di prima necessità come riso, pasta, farina, olio e carne sono stati donati anche due computer fissi che la Caritas diocesana ha provveduto a regalare a due ragazzi che avevano grande difficoltà a seguire le lezioni a distanza, perché privi di strumenti tecnologici adeguati. La solidarietà è contagiosa e la stiamo sperimentando in altre originali forme: un pittore locale, ad esempio, ha messo all’asta su facebook alcuni suoi quadri e le persone che si aggiudicano l’opera versano la cifra pattuita direttamente alla Caritas diocesana».
Anche i supermercati della Diocesi hanno risposto con generosità, lanciando diverse iniziative di spesa solidale. In particolare il Conad Superstore e il SuperPan di Oristano hanno attivato la “spesa in sospeso”, predisponendo alcuni carrelli dove vengono depositati i prodotti generosamente offerti dai clienti e che la Caritas ritira e ridistribuisce regolarmente.
Inoltre, anche nella Diocesi Arborense, dallo scorso 4 aprile, è attiva l’iniziativa regionale #UNITIESOLIDALI e #ANDRÀTUTTOBENE promossa da Supermercati di Sardegna e dalla Delegazione Caritas Sardegna: a Solarussa, nel punto vendita aderente alla stessa iniziativa, sito in via Gramsci, i cittadini che lo desiderano possono fare una spesa solidale per le persone più bisognose del paese.
Lo smarrimento di fronte ad una diversa e sconosciuta quotidianità ha portato anche ad un significativo consolidamento della rete con le altre realtà territoriali: «In questo momento in cui siamo costretti a stare fisicamente distanti, molte persone residenti nei vari comuni della Diocesi – continua la direttrice – già assistite regolarmente dalla Caritas diocesana, sono state indirizzate a rivolgersi agli assistenti sociali del proprio Comune o ai propri parroci». Proprio per venire incontro alle necessità delle parrocchie «il contributo destinato dalla CEI alla Caritas diocesana è stato interamente suddiviso tra i parroci che ne hanno fatto richiesta, a seconda delle necessità, per l’acquisto di beni di prima necessità da destinare alle famiglie residenti al di fuori di Oristano e che, in base ai decreti governativi, non si possono spostare».
Si è inoltre consolidata la rete di collaborazione con le istituzioni locali e con le associazioni di volontariato: in seguito a riunioni organizzate dal Comune, si è arrivati ad un coordinamento più razionale degli interventi per dare risposte il più possibile sinergiche ai bisogni emergenti. Lo stesso Comune di Oristano, a tal proposito, ha creato la cosiddetta Area Smart: un punto di raccolta di prodotti dove alcune associazioni cittadine e la Caritas Diocesana potranno andare a turno a ritirare quanto potranno ridistribuire.
Da ricordare l’iniziativa della comunità cinese presente nel territorio che ha donato alla Caritas diocesana 4000 mascherine chirurgiche, che poi la stessa Caritas ha distribuito alle altre realtà locali impegnate in prima linea in questa emergenza: Forze dell’ordine, Questura, Guardia di Finanza, Carabinieri, Comune e Comitato locale della Croce Rossa.
Grande vicinanza da parte della Diocesi anche a chi opera per la salute dei cittadini: nei giorni scorsi lo stesso arcivescovo di Oristano, mons. Roberto Carboni e i sacerdoti assicurando la loro vicinanza umana e spirituale a quanti in questo momento sono provati da lutti e dalla malattia, hanno donato 25.000 euro, raccolti tra il clero diocesano, agli ospedali della provincia per l’acquisto di ventilatori polmonari.
Molti stanno iniziando a prendere confidenza con i nuovi strumenti di informazione e comunicazione che sono diventati ancora di più “luoghi” di ritrovo e di interazione. La Caritas diocesana invita quindi tutti a seguire il suo sito www.caritasoristano.it e le pagine social facebook (Caritas diocesana Oristano), twitter (@caritasoristano) e Instagram (#caritasoristano) per restare aggiornati sulle sue attività e iniziative.
La Caritas diocesana è per molti un punto di riferimento importante; se necessario si riorganizzeranno i servizi, creandone anche di nuovi, per rispondere alle necessità in aumento ed essere sempre operativi, senza trascurare nessuno in questo momento drammatico che richiede di essere sempre più solidali.
A cura della Caritas diocesana di Oristano