Inaugurato stamattina dall’arcivescovo di Cagliari mons. Giuseppe Baturi il nuovo ambulatorio medico polispecialistico della Caritas diocesana a Villa Asquer dedicato alla memoria di Nabeel Khair medico venuto a mancare a causa del Covid-19 e a tutte le vittime della pandemia.
«Il contesto è quello della IV Giornata mondiale dei poveri – come ricordato dall’arcivescovo -: ci sono dei nostri fratelli che vivono in condizioni di marginalità che non chiedono la nostra semplice compassione, ma gesti concreti». L’inaugurazione della nuova opera è ancora più rilevante perché si inserisce in una situazione difficile, di emergenza come quella attuale, «in cui il rischio è di chiudersi nel proprio individualismo: ecco allora che la Chiesa, con la Caritas, grazie a questa nuova iniziativa dimostra che tutti possono ricevere una risposta qualificata e gratuita al loro bisogno sanitario perché la cura della salute è parte della cura e della salvezza di tutti gli uomini». Presenti, tra gli altri, anche il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai, il direttore sanitario dell’ambulatorio Giuseppe Frau, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, Antonello Tanda (consulente dell’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu), Paola Dessì, rappresentante della prefettura di Cagliari, il presidente dell’ordine dei medici Raimondo Ibba, quello dell’ordine degli infermieri Pierpaolo Patteri.
L’ambulatorio, operativo da subito, sarà aperto a tutti i poveri e gli indigenti, «coloro che faticano ad avere un accesso alle cure, e che qui potranno essere presi in carico e reintrodotti nel sistema sanitario nazionale, in un’ottica sussidiaria» ha spiegato don Lai. Il direttore Caritas ringraziando le istituzioni presenti e tutti coloro che hanno reso possibili le autorizzazioni, ha ribadito che l’iniziativa «è davvero un momento di corresponsabilità, perché questo nuovo ambulatorio è di tutti, cittadini e istituzioni stesse».
Tre i servizi erogati – come spiegato dal direttore sanitario Giuseppe Frau – : odontoiatria, medicina generale e specialistica; sarà ulteriormente rafforzato anche il servizio di oculistica grazie a una progettualità specifica, con il sostegno della CEI. Inoltre, «nei prossimi mesi contiamo di rafforzare il collegamento con altre realtà, centri d’ascolto, associazioni del territorio per creare una rete», aggiunge Frau. Durante la mattinata, anche la donazione delle visiere all’ambulatorio da parte dei ricercatori di Sardegna Ricerche. Infine, il ricordo del medico Nabeel Khair, attraverso la presenza e le voci di amici e familiari, tra cui la moglie Rita e la figlia Samar: «è molto importante aver aperto questo ambulatorio, ed è bello che sia stato dedicato a mio padre perché anche lui aiutava tantissimo gli altri: la Caritas ha fatto davvero un bel gesto …. quindi grazie»
(Maria Chiara Cugusi – servizio comunicazione Caritas)