Le attività, i progetti e le esperienze formative delle dieci Caritas diocesane sarde raccontate nel primo Rapporto annuale, 2016, della Delegazione regionale Caritas Sardegna, pubblicato nei giorni scorsi. Azioni integrate che creano vere e proprie “Cittadelle della Carità”: come quella attivata dalla Caritas di Tempio-Ampurias, che, partendo dall’ascolto, garantisce un’azione di promozione umana a tutto tondo: Emporio e Boutique della Solidarietà, sostegno psicologico, sportello immigrazione, case di prima accoglienza, dormitorio, centro diurno, banco farmaceutico.
La Caritas di Ales-Terralba è impegnata nel sostegno alle varie forme di dipendenza, ai malati psichiatrici, agli anziani, alle vittime di violenza, alle famiglie disagiate: nei giorni scorsi è stato presentato il Centro comunitario per la famiglia San Giuseppe, ad Ales, che si affiancherà al Centro Sacra Famiglia di Guspini.
Tanti i progetti a favore dei giovani, in particolare contro la dispersione scolastica: per esempio, la Caritas diocesana di Alghero-Bosa è impegnata nel progetto Dopo scuola studio in collaborazione con la Fondazione L’Al.Bo. di Osea, destinato a una trentina di ragazzi che non possono usufruire di insegnanti privati; un ulteriore percorso è stato attivato per giovani che hanno disturbi psichici nell’apprendimento. A sua volta, dal 2016 la Caritas diocesana di Iglesias porta avanti il progetto Iscola de maduridade, in collaborazione con Policoro, che ha permesso l’erogazione di 60 borse di studio per allievi meritevoli in difficoltà. Ancora, la Caritas diocesana di Nuoro, in collaborazione con l’Ufficio catechistico diocesano, ha attivato, il Centro cittadino di Sostegno allo Studio Ce la puoi fare (42 i ragazzi seguiti finora).
L’attenzione ai giovani si traduce anche in progetti educativi nelle scuole: si pensi, per citare qualche esempio contenuto nel Rapporto, al percorso Migrazioni: in Italia, in Europa, nel mondo, promosso dalla Caritas diocesana di Oristano, destinato a istituti secondari di primo e secondo grado. Proprio sull’immigrazione le Caritas sarde sono impegnate con una pluralità di azioni, dai centri di ascolto per stranieri, all’accoglienza in varie forme (CAS e SPRAR), al progetto Protetto. Rifugiato a casa mia.
Ancora, gli Empori della Solidarietà attivati, in sinergia con le istituzioni locali, oltre che a Tempio, anche a Iglesias e Oristano, grazie a fondi 8xmille.
Altro filo conduttore è l’impegno nel carcere, con varie iniziative, tra cui il Progetto spirituale e artistico Le icone sacre, della Caritas diocesana di Sassari, una serie di laboratori didattici settimanali che hanno aperto le porte del carcere alle comunità parrocchiali. È impegnata nel settore carcere, tra le altre, anche la Caritas diocesana di Lanusei, nata nel 2015, con due sedi, a Lanusei e Tortolì: nel carcere cittadino, oltre al centro d’ascolto, essa ha promosso un laboratorio di falegnameria.
Il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate è al centro di progetti che permettono anche la valorizzazione dei territori: uno di questi è quello intitolato Nuova Vite, portato avanti dalla Caritas diocesana di Ozieri, grazie alla cooperativa SPES, suo braccio operativo, che, attraverso l’impianto di un vigneto, ha promosso percorsi individualizzati di alternanza formazione-lavoro per venti destinatari, già reinseriti nel mondo del lavoro. Il rilancio dell’attività agricola è alla base anche del protocollo d’intesa firmato dalla Caritas diocesana Cagliari e dall’agenzia regionale AGRIS (che ha trovato nella finanziaria regionale 2017 i fondi per promuovere l’avvio del percorso): obiettivi, promuovere processi di filiera corta ‘di nicchia’, potenziare le piccole e medie imprese in cui si punti sulla qualità, valorizzare i territori e le comunità.
A ciò si aggiunge, in tutte le Diocesi, l’impegno con il micro-credito e Prestito della Speranza, che vede la Sardegna ai primi posti in Italia: al 30 giugno 2017, vi sono stati erogati più di 11,7 milioni di euro attraverso l’analisi di oltre 2.700 domande, nella misura di oltre 7,4 milioni per il credito sociale e oltre 4,2 milioni per il prestito d’impresa (il 53% dei finanziamenti sono stati erogati dalla Diocesi di Cagliari).
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Maria Chiara Cugusi