“Solarex: sole e lana per una comunità”, è questo il titolo del progetto approvato dalla Caritas Italiana che verrà realizzato in Camerun dall’Associazione Piccoli Progetti Possibili ONLUS, con la collaborazione della Caritas diocesana di Ales Terralba, e che ha come partner l’azienda “Nuove Tecnologie” di Marinella Caria & C. snc.
Uno dei problemi più diffusi in Camerun, e in Africa in generale, è quello della sanità legata alla scarsa igiene presente nel Paese. Al giorno d’oggi, sono presenti ben 20 malattie infettive tradizionali e altrettante nuove ne sono comparse: HIV, Ebola e la febbre di Lassa. Queste ultime (in diversi casi sono infezioni potenzialmente prevenibili), la mancanza di acqua potabile, di servizi sanitari insufficienti e una scarsa igiene continuano a rappresentare un grave problema per la salute della popolazione e causano milioni di morti facilmente evitabili ogni anno. La scarsa igiene è dovuta al fatto che non sono presenti gabinetti e, soprattutto, le stoviglie utilizzate per mangiare e cucinare non sono igienizzate, divenendo così portatrici di microbi. Ancora più grave è, però, la mancata sterilizzazione degli strumenti usati nelle piccole infermerie e centri di salute distribuiti nei villaggi, dove molto spesso le macchine sterilizzatrici sono rudimentali o mancano del tutto.
Il progetto ha l’obiettivo di promuovere e allo stesso tempo di formare la popolazione sull’uso e la costruzione dei forni stessi con materiali presenti in loco. I forni solari “SolaRex EcoSirio 48” sono camere di cottura/sterilizzazione che permetterebbero l’accesso/utilizzo, di un apparecchio TermoSolare 100% autosufficiente energeticamente per sopperire alla mancanza di macchine di sterilizzazione e igienizzazione classiche. La struttura del forno è composta da elementi naturali, facilmente reperibili anche in Camerun: legno, vetro e feltro di lana ( in mancanza della lana è possibile utilizzare altri elementi di origine vegetale).
Il progetto verrà realizzato precisamente nella Diocesi di Yagoua, una piccola città del Nord del Camerun molto estesa e densamente popolata da diverse etnie, tra cui i Masa, con la partecipazione locale dell’Organizzazione GIC (Groupe d’Initiative Commune) Woulda Mayda e l’Associazione Centre Culturel de la Vallée du Logone che si occupano rispettivamente di progetti di cooperazione internazionale decentrata in campo agro-zootecnico, di educazione, di assistenza sociale e nel campo socio-culturale.
Il progetto avrà un’autonomia economica e una sostenibilità ambientale garantendo, in questo modo, alla popolazione di sviluppare una nuova attività economica, un impatto socio-culturale positivo e una collaborazione istituzionale duratura.