È previsto per venerdì 21 Aprile, un importante convegno, per presentare un progetto finanziato dalla Caritas Italiana con i fondi dell’8 per mille, e dalla Caritas Diocesana affidato alla Cooperativa Agricola Sociale “Santa Maria” di Guspini. Questa attua una parte importante della linea del Sinodo Diocesano, legata alla Pastorale Sociale e del Lavoro. Pienamente dentro lo spirito dell’Enciclica papale “Laudato Sì”. In questa linea la parrocchia di “San Nicolò” di Guspini, nel settembre 2013 costituiva la Cooperativa Agricola Sociale “Santa Maria”, per dare la possibilità ai giovani di crearsi il lavoro. A tal fine mise a disposizione delle aree inutilizzate perché diventassero oggetto di reddito per i disoccupati, con il coinvolgimento delle fasce più vulnerabili della società locale: diversamente abili, giovani disoccupati e individui ad alto rischio d’esclusione sociale (ex tossico dipendenti, ex detenuti etc).
Da quella data la Cooperativa, affronta molte difficoltà, legate in particolare alla esigua disponibilità delle terre. Si imbatte inoltre con la fatica dei giovani ad uscire da schemi ormai consolidati verso la ricerca del posto fisso. Ora ha colto l’ennesima sfida, proposta al convegno: “Dalla terra alla tavola”. La nuova sfida consiste nel portare sulle tavole dei cittadini un prodotto con “etichetta sociale”: coltivato, raccolto (trasformato) e venduto da persone in situazione di disagio ed appartenenti alla medesima comunità.
Per raggiungere l’obbiettivo, la prima azione vedrà l’implementazione della superficie di terra coltivata ad ortaggi; la seconda, attraverso l’inserimento di strutture idonee, punta alla coltivazione di ortaggi durante i periodi freddi, nonché all’ introduzione di nuove attività che permetteranno di diversificare le produzioni e l’ampliamento della produzione di funghicoltura.
Obiettivo trasversale della cooperativa “S. Maria” è promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, rivitalizzando gli antichi saperi della cultura agreste, producendo le specificità locali e commercializzando dei prodotti biologici a chilometro zero.
Saranno quindi inseriti in organico 6 operatori agricoli ed 2 addetti alle vendite; entrambe le categorie usufruiranno di una formazione specifica, propedeutica a ricoprire al meglio il ruolo professionale previsto. In entrambe le mansioni saranno costanti la presenza dei “tutor d’accompagnamento”, figure esperte in ambito socio-educativo, che avranno il compito di affiancare i nuovi assunti e verificare che l’esperienza lavorativa risulti attività realmente efficace per l’inclusione sociale degli stessi.
La filiera dalla produzione alla commercializzazione punta inoltre ad acquistare, nelle quantità legalmente consentite, le eccedenze agricole dei piccoli produttori locali, mettendo così in vendita queste ultime ed incrementando l’offerta. La commercializzazione punterà alla fidelizzazione del cliente, attraverso la creazione di un legame che vada oltre le pure esigenze utilitaristiche delle parti, ma si fondi sulla rispondenza delle esigenze gastronomiche. La strategia proposta innesca in sé ottime prospettive di crescita. Pur essendo presente una notevole quantità di imprenditori agricoli nella zona è altrettanto vero che scarsa o inesistente è la presenza di un’agricoltura sociale volta al consumo.
Grazie alla pagina facebook, al sito internet e all’incontro diretto con gli acquirenti, si rileveranno le informazioni per la creazione di un database utile per informare questi ultimi sulle novità agricole in produzione, su eventuali offerte o eventi promozionali della cooperativa. Si darà inoltre la possibilità di usufruire, previo accordo, del servizio di prenotazione e consegna a domicilio. Il progetto intende inoltre sensibilizzare la comunità locale allo sviluppo alimentare ecosostenibile. L ‘iniziativa del 21 Aprile apre il percorso, con la realizzazione di convegni pubblici nei quali saranno coinvolti i protagonisti del progetto (destinatari diretti e partner progettuali) ed esperti per illustrare l’importanza ed i benefici del consumo a chilometro zero.
A cura di Tarcisio Agus
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