TEMI GUIDA

Animazione e Comunicazione

In ambito ecclesiale, quando si parla di attività di animazione, ci si riferisce ad uno degli aspetti più importanti e allo stesso tempo più delicati di tutta l’attività condotta dagli operatori delle Caritas. In particolare, il termine “animare” evoca vitalità, una realtà dinamica, un agire concreto rispetto ad un obiettivo fondamentale affidato dal Vangelo: essere testimoni della Carità, e dunque dell’amore di Cristo. Testimoni non solo nel servizio ai poveri e nella lotta alle povertà ma anche nel proprio stile di vita, nel coinvolgimento delle comunità ecclesiali; in particolare nel sensibilizzarle, renderle consapevoli e responsabilizzarle riguardo alla vita dei poveri, al perché della loro condizione, individuando insieme delle possibili strade da percorrere per la ricerca della giustizia sociale. In questa prospettva, l’animazione intende sensibilizzare tutta la comunità cristiana al senso e al dovere della carità. Il coinvolgimento e la consapevolezza della comunità costituiscono un punto essenziale dell’animazione anche in ambito civile, sebbene siano da tenere ben distinti i livelli di responsabilità e le azioni che i due tipi di animazione devono suscitare. Nello specifico, in ambito civile il contributo della Caritas risulta assai significativo sotto diversi punti di vista.  Infatti, le Caritas diocesane e parrocchiali, e più in generale le comunità ecclesiali, sono chiamate non solo a lenire le sofferenze dei poveri, ma anche ad incidere operativamente sulle cause del disagio, favorendo una più attenta conoscenza delle povertà da parte della società civile e delle istituzioni, favorendo per quanto possibile uno sviluppo più armonico ed efficace del sistema di welfare, che sia in grado di contribuire a costruire e salvaguardare il bene comune.


(tratto da “Osservare per animare. Guida per l’osservazione e l’animazione della comunità cristiana e del territorio”)

Più recentemente, nell’ambito dell’area Promozione Caritas  è sorto il Coordinamento regionale comunicazione (CRC). Tale Coordinamento nasce per:

  • rafforzare la comunicazione tra tutte le Caritas diocesane sarde, con un occhio di riguardo a quelle Caritas ‘più deboli’, che maggiormente faticano nello stare dietro le ‘logiche comunicative’;
  • per porsi in un’ottica di servizio, auto-formazione e aiuto reciproco, nella convinzione che un’efficace rete comunicativa possa permettere un maggior dialogo tra le Caritas diocesane, in collaborazione con gli Uffici diocesani delle comunicazioni sociali;
  • rafforzare la testimonianza della pastorale della carità attraverso l’utilizzo dei nuovi strumenti comunicativi (uso della rete, social network … );
  • per promuovere una maggiore conoscenza delle iniziative Caritas e dei reali bisogni del territorio – recepiti attraverso i Centri di ascolto e i vari servizi delle Caritas diocesane –, coinvolgendo soggetti interni (operatori, volontari, etc.) ed esterni (enti, istituzioni, terzo settore, giornalisti e media locali), per provocare risposte adeguate e per sensibilizzare l’opinione pubblica;
  • per promuovere il raccordo comunicativo tra la Delegazione regionale Caritas e la Conferenza episcopale sarda (CES);
  • per promuovere il raccordo comunicativo tra la Delegazione regionale Caritas e Caritas Italiana.

Per ulteriori informazioni
Dott.ssa Maria Chiara Cugusi (comunicazione@caritassardegna.it)
cell. +39 339 81 25 815
Referente dell’Area Comunicazione e operatrice della Caritas diocesana di Cagliari

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