Anche i giovani del servizio civile della Caritas di Cagliari sono impegnati in questo periodo di emergenza Covid-19 nel Centro di distribuzione viveri della stessa Caritas presso la Fiera, grazie alla rimodulazione dei progetti da parte del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale, e di Caritas Italiana.
Così, gli undici ragazzi che lo scorso 15 gennaio avevano iniziato il loro servizio civile grazie ai due progetti della Caritas diocesana approvati nell’ambito dell’ultimo bando nazionale, da alcuni giorni, suddivisi in turni, stanno svolgendo attività di segreteria, catalogazione, smistamento e organizzazione dei pacchi viveri destinati ai bisognosi, nel pieno rispetto delle normative. «Il loro servizio in questo periodo di grande difficoltà – commenta il direttore Caritas don Marco Lai- diventa ancora di più un’occasione per crescere nella solidarietà e nella corresponsabilità civile per un impegno cristiano e politico per costruire quella società più giusta e somigliante al Regno di Dio, in cui vorremmo vivere quando questa emergenza sarà superata».
Tra loro, Karim Ayed e Francesca Mazzuzi, impegnati nell’oratorio Sant’Eulalia (nell’ambito del progetto “Futuro a colori – Cagliari”) fino allo scorso 10 marzo, quando le attività sono state sospese in ottemperanza ai decreti governativi: «L’aspetto più stimolante di questa nuova esperienza – racconta Karim – è mettersi al servizio degli altri, ricevere il loro ringraziamento». «Siamo occupati in diverse attività: ci sentiamo utili, è un’emozione forte», aggiunge Francesca. Anche Giorgia Pergola, fino allo scorso marzo impegnata nell’oratorio, è soddisfatta: «Sto provando emozioni positive, nonostante la criticità del momento che stiamo vivendo».
A spingere i giovani a continuare il loro servizio, seppur rimodulato per far fronte alle nuove esigenze derivanti dall’emergenza sanitaria, è soprattutto il «desiderio di supportare la propria comunità» racconta Roberta Soldi, impegnata prima dell’emergenza nel Centro d’ascolto per stranieri Kepos, nell’ambito del progetto “Un ponte sul mondo Cagliari” (Centro che continua a garantire l’ascolto telefonico) e oggi presso la Fiera. «Ci siamo approcciati al servizio civile con l’obiettivo primario di difendere la nostra patria – dice Alice Pirosu – e sicuramente in questi giorni più che mai è necessario un contributo di tutti».
Ad accompagnare i ragazzi in questo percorso, anche la referente dell’Ufficio diocesano del servizio civile Michela Campus. «I giovani sono consapevoli della criticità della situazione attuale – spiega -, soprattutto dopo il momento di pausa che hanno vissuto, prima della ripresa del servizio rimodulato. Allo stesso tempo, sanno che proprio loro, insieme agli altri volontari, stanno permettendo alla Caritas di continuare a garantire i suoi servizi, ancora più indispensabili davanti alla crescita dei bisogni e delle richieste». L’impegno «è quello di accompagnare i ragazzi in questo nuovo percorso, anche attraverso momenti di formazione “a distanza”. Credo che questa esperienza permetterà loro di crescere, di essere sempre più responsabili, oltre che di continuare la scelta fatta nei confronti della propria comunità e della propria nazione».
Maria Chiara Cugusi