Tra le numerosissime storie di solidarietà nate ai tempi del Covid-19 merita una menzione speciale quella di Samuel Humphrey, ventinovenne nigeriano ospitato presso la Caritas diocesana di Ozieri, sarto per passione – spera un giorno per mestiere – e per altruismo.
Sebbene il cartamodello delle mascherine chirurgiche non sia proprio tra i più collaudati che si insegnano ai corsi di cucito (che per lui sono inziati nella sua terra di origine) Samuel ha abbracciato senza esitazioni la causa che tanti volontari sparsi nel territorio nazionale hanno condiviso a seguito delle carenze nel sistema sanitario, “sacrificando” la sua comprovata creatività in favore dell’urgenza di produrre tali presidi di protezione difficili da reperire anche nella cittadina del Logudoro. È così che in un battibaleno i suoi consueti spazi vitali presso l’ex convento delle Grazie sono stati riconvertiti in un piccolo laboratorio di produzione seriale, a cui gli operatori Caritas hanno contribuito con la fornitura di stoffe ed elastici tubolari ormai quasi introvabili a causa della chiusura delle attività commerciali. «Al Cas Le Grazie abbiamo subito notato gli zainetti colorati di Samu – affermano con orgoglio gli operatori – per poi venire a conoscenza che li aveva realizzati lui stesso con quella macchina da cucire che custodisce gelosamente, acquistata con i suoi risparmi fin da quando era ospitato a Castelsardo». Effettivamente il giovane, che frequenta il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti a Sassari, è arrivato ad Ozieri solo dal 31 gennaio, alla chiusura del Cas di Baja Sunajola dove era alloggiato dal settembre 2016, bypassando i fisiologici tempi di adattamento grazie ad un grande spirito d’iniziativa che, come spesso capita, emerge ancor più significativamente in stato di emergenza e che nell’esperienza di Samu dimostra bene come, dove spesso la mente divide e taglia come una forbice, il cuore cuce insieme le cose e le unisce con un ago.
Viviana Tilocca