Questa mattina, nella sede della Delegazione regionale Caritas Sardegna a Cagliari si è svolta una conferenza stampa in cui l’azienda di Tempio Pausania, Alb Spa, che produce l’acqua minerale Smeraldina, ha comunicato una serie di iniziative a sostegno della Caritas: Smeraldina ha donato 33 mila bottiglie di acqua da 1,5 litri all’organizzazione di volontariato diocesana.
Inoltre, il presidente di Alb, Mauro Solinas, e il delegato regionale della Caritas Sardegna, don Marco Lai, hanno sottoscritto una convenzione (nella foto): nell’accordo, la Alb Spa si impegna ad assicurare, per un anno, alle dieci Caritas diocesane dell’isola, una fornitura di acqua minerale Altura (prodotta nello stabilimento di Bortigiadas) a prezzo di costo, ossia 15 centesimi anziché 27 centesimi (prezzo di vendita al pubblico). La convenzione annuale è rinnovabile.
«L’acqua andrà ai poveri, nelle mense, nelle case-famiglia, nelle comunità di accoglienza – ha spiegato don Lai, durante la conferenza stampa -; non in tutti i paesi sardi c’è disponibilità di acqua potabile. L’acqua minerale come Smeraldina, in questi casi, garantisce la salute pubblica: ecco il motivo per cui, oggi, firmiamo questa convenzione».
Lo scorso anno, Caritas ricevette in dono 66 mila scatolette di tonno As Do Mar blu dall’azienda Generale Conserve di Olbia. L’iniziativa è stata ideata e promossa dallo studio di consulenza in comunicazione Media Tris di Olbia, formato dai giornalisti Stefania Costa, Giandomenico Mele e Claudio Chisu. Il presidente di Generale Conserve, Vito Gulli, ha dato il via all’operazione solidarietà che, oggi, trova un ideale seguito con la convinta adesione di Smeraldina. Il presidente della Alb, Mauro Solinas, ha inizialmente condiviso lo spirito solidaristico del progetto ideato da Media Tris, proponendo poi di raccogliere l’adesione anche di altre aziende sarde che rappresentano marchi di eccellenza nell’agroalimentare dell’isola. L’obiettivo finale è quello di costruire una filiera di riferimento, in modo tale che le necessità alimentari della Caritas possano essere soddisfatte con la fornitura, in parte donata e in parte a prezzi di convenzione, di vari generi alimentari.
Se tutte le aziende alimentari principali della Sardegna dovessero sottoscrivere queste convenzioni, Caritas potrebbe risparmiare una quantità notevole di denaro, da investire in altri progetti. Finora, invece, le varie Caritas isolane sono costrette a comprare i prodotti dai grossisti, oppure direttamente negli scaffali dei supermarket, usufruendo di sconti sporadici e disomogenei, spesso praticati in una zona dell’isola, e non nell’altra. Anche le donazioni, per quanto importanti (anzi, finora fondamentali) sono estemporanee e non coordinate da una unica regia.
Una dinamica del genere non è mai stata sperimentata in Italia e rappresenta un enorme passo avanti nella sinergia tra la grande produzione alimentare e la catena umanitaria che distribuisce i beni ai poveri. Nello stesso tempo, l’incremento di produzione da parte delle aziende (senza guadagno, ma comunque senza andare in deficit) contribuirebbe alla salvaguardia di forze lavoro all’interno degli stabilimenti. Un doppio risultato. Questa è la ambiziosa finalità del progetto “Tutti con Caritas”, ideato da Media Tris, che a poco a poco sta prendendo forma in Sardegna.
Durante la conferenza stampa, Mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo delegato della CES per il servizio della carità, ha dichiarato: «Ringrazio, a nome della Conferenza Episcopale sarda, Smeraldina e Mauro Solinas. Ogni azione concreta solidale legata alla necessità di aiutare il territorio è fondamentale, per andare incontro alla povertà delle persone.Per affrontare la povertà è necessario collaborare tutti insieme, attraverso condivisione e solidarietà concreta».
Don Marco Lai ha sottolineato: «Nel 2012, le dieci Caritas diocesane hanno distribuito 880 mila pasti: 440mila nelle mense Caritas, più 440mila pacchi viveri. Nel 2013, abbiamo registrato un incremento del 37 per cento degli assistiti; a fronte di questo, nel 2014 i contributi pubblici provenienti dall’Unione europea saranno azzerati. Pertanto, non si può più prescindere dal senso civico dei cittadini: in questo caso, il mondo delle imprese ha scelto di aiutare Caritas. Oggi – ha continuato don Lai – siamo qui per dare maggiore consistenza a quanto aveva intrapreso As Do Mar, tramite l’aiuto offerto da Smeraldina e da Mauro Solinas. L’intero progetto che vede Smeraldina capofila, si basa su un sistema binario: donazioni e firma delle convenzioni. Gli accordi sono fondamentali perché hanno una duplice valenza: consentono a Caritas di accedere ai prodotti alimentari a prezzi di costo e quindi fuori mercato; consentono anche alle aziende di mantenere a regime la produzione evitando quindi la riduzione della forza lavoro. Si crea quindi un circuito virtuoso, non è solo assistenzialismo ma è la capacità di recuperare la voglia di produrre; di reagire in maniera organica per un cambiamento culturale. La convenzione di oggi con l’azienda gallurese è un tassello importante e mi pare che non ci siano dubbi su quanto stiamo facendo per tamponare le emergenze che si stanno verificando in questa difficile situazione».
Mauro Solinas ha sottolineato: «Aiutare la Caritas rappresenta una opportunità per dare un contributo alla collettività. Sono certo che altri marchi sardi sapranno cogliere il messaggio e lo spirito dell’iniziativa, in modo che entro l’anno, si riesca a coinvolgere una decina di aziende dell’isola, le quali firmeranno le convenzioni e, contestualmente, doneranno parte della loro produzione. Intendo anche lanciare un messaggio affinché si restituisca il senso civico all’attività imprenditoriale, che non può rispondere sempre e solamente al freddo cinismo dei numeri, i quali non guardano in faccia nessuno».