Madonna dell’attesa (Vitale da Bologna, 1349-1360)
«AFFIDIAMO ALLA MADRE DI DIO,
PROCLAMATA “BEATA” PERCHÉ “HA CREDUTO” (Lc 1,45),
QUESTO TEMPO DI GRAZIA»
PROCLAMATA “BEATA” PERCHÉ “HA CREDUTO” (Lc 1,45),
QUESTO TEMPO DI GRAZIA»
BENEDETTO XVI, Porta fidei, n. 15.
Con grande gioia presento il sussidio per il tempo di Avvento e di Natale del nuovo Anno liturgico 2012-2013. Esso intende aiutare le comunità a sprigionare la forza viva della liturgia, suggerendo strumenti e modalità per una celebrazione sobria, autentica e profonda.
L’annuncio del Vangelo e la condivisione degli strumenti pastorali si servono anche delle nuove tecnologie: la forza creativa dello Spirito ci spinge a orientare i mezzi di cui disponiamo alla comunicazione e all’educazione, per una crescita autentica delle persone. Maria ci indica la strada: lei che, appena ricevuto l’annuncio della sua divina maternità, è corsa subito a condividere la sua gioia con la cugina Elisabetta.
Proprio il racconto della Visitazione è l’icona biblica che ispira il sussidio. Il brano evangelico presenta l’incontro di più generazioni, unite dalla stessa fede. In tutte le stagioni della vita è possibile vivere la fede, e viverla con gioia. La fede che siamo chiamati a riscoprire e la speranza a cui vogliamo reciprocamente educarci non ostacolano la nostra felicità, ma la conducono alla pienezza. Ci è parso che questo potesse essere il filo conduttore capace di far risaltare il cammino liturgico dell’Avvento e del Natale, in connessione con il decennio dedicato all’educazione, e con la proposta fatta da Benedetto XVI alla Chiesa universale di un Anno della Fede.
Maria, che ha appena ricevuto il saluto dell’angelo e l’annuncio della nascita del Salvatore, e ha manifestato la sua piena disponibilità alla volontà divina, corre subito dalla cugina Elisabetta. Maria, che ha già creduto, continua a vivere nella fede e della fede: per questo non ha paura di mettersi in viaggio.
La fede permette dunque di partire con fiducia, di scorgere i segni della presenza di Dio, di andarli a cercare. La fede ci scuote dall’immobilismo, dalla stagnazione, dalla paura, dalla chiusura in confini rassicuranti, ma ristretti e limitati. Senza una simile tensione, senza un simile desiderio di incontro, di conoscenza, di ri-conoscenza, non è possibile una vera felicità.
L’Anno della Fede ci invita a riscoprire la gioia del credere: a questo mirano in particolare le catechesi per gli adulti, che recuperano i temi del Catechismo della Chiesa Cattolica, associandoli alla liturgia festiva. Per ogni domenica, infatti, vengono offerte indicazioni riguardo alla catechesi dei fanciulli, dei giovani, degli adulti, perché il mistero celebrato possa essere autenticamente compreso e approfondito. Un’attenzione particolare è data alla pastorale familiare, perché nella famiglia è possibile sperimentare, giorno per giorno, la gioia del credere. La Parola di Gesù mostra anche l’intimo legame tra fede e carità. Il sussidio dedica dunque una sezione importante alla pratica della carità e della missionarietà.
Le Chiese di Dio che sono in Italia sono chiamate, come Maria, come i Magi, come i pastori, a “mettersi in viaggio”, a farsi sempre più missionarie, trovando nella fede il coraggio di partire per obbedire alla chiamata del Padre, verso l’incontro con Cristo.
✠ Mariano Crociata
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana
Clicca qui per scaricare l’introduzione a cura di don Franco Magnani, direttore dell’Ufficio liturgico nazionale